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De minimis 2024: salgono a 300.000 € i contributi a fondo perduto per le imprese

Che cosa sono gli aiuti in regime “de minimis”?

L’Unione europea vuole evitare che alcuni stati possano distorcere la libera concorrenza con aiuti pubblici privilegiati alle loro imprese e pertanto richiede che tali erogazioni siano preventivamente approvate dalla Commissione.

Gli aiuti in regime de minimis costituiscono una deroga a  tale procedura, in quanto riguardanti importi di misura molto limitata, minima appunto.

Dal 1 gennaio 2024 i massimali di aiuto che una azienda dell’UE può ricevere senza necessità di approvazione (si dice in regime de minimis) sono innalzati a causa dell’inflazione a 300.000 euro per le imprese e 750.000 euro per gli enti che forniscono servizi d'interesse economico generale.

Come si calcolano gli importi del nuovo "de minimis" 2024

Non cambia la modalità di valutazione degli importi che semplificando sono:

  • Le cifre lorde che una impresa richiede di ricevere a fondo perduto secondo uno specifico bando nazionale
  • L’importo che rappresenta la differenza tra gli interessi di mercato del momento e quelli agevolati ottenuti in caso di finanziamenti rotativi da restituire nel tempo.

Ad inizio 2024, l'Unione Europea ha confermato invece una nuova definizione del periodo di riferimento:

  • Gli anni da considerare diventano tre. I contributi ottenuti da considerare per valutare la soglia dei 300.000 euro riguardano ora quelli ottenuti negli ultimi 3 anni. In precedenza se ne calcolavano 2 più l'anno in corso.
  • L'anno non è più inteso come anno solare (da gennaio a dicembre), ma come un periodo di 365 giorni. Se si presenta una domanda il 12 aprile 2024, entrano nel regime de minimis tutti i contributi concessi dall'11 aprile 2021.

La norma si applica a tutti i tipi di trasferimenti di risorse statali e vantaggi economici, diretti o indiretti, che possono migliorare la posizione finanziaria netta del beneficiario.

A chi si applica il regime "de minimis"

Tutte le aziende con sede in Italia, indipendentemente dalla dimensione, hanno diritto a beneficiare del regime de minimis. Devono però rispettare il concetto di impresa unica, cioè sommare i contributi ricevuti da imprese collegate tramite rapporti di maggioranza di voto, nomine del consiglio di amministrazione, influenze dominanti, o controllo attraverso accordi con altre imprese.

Alcune eccezioni si applicano a settori specifici come pesca, agricoltura e attività connesse all'esportazione.

Come verificare l’utilizzo dei contributi di Stato in regime “de minimis”?

Per tenere traccia dell'utilizzo annuale dei contributi, le imprese possono consultare il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, dove è possibile verificare l'entità di tutti gli aiuti ricevuti nel triennio di monitoraggio.  Oppure richiedere agli esperti di Actiongroup di calcolare senza alcun costo la “capienza residua” del richiedete.

Superare la soglia degli aiuti de minimis può portare a violazioni delle regole sugli aiuti di Stato dell'UE, con conseguenze che vanno dalla restituzione dell'importo ricevuto a indagini formali e sanzioni, anche perché è di solito richiesta una autocertifcazione sugli aiuti già ricevuti.

Considerazioni dei consulenti Actiongroup

Tuttavia, se adottiamo un criterio di valutazione più opportunista, è cruciale sapere che ogni impresa ha diritto a un aiuto a fondo perduto fino a 300.000 euro nei tre anni. Risulta strategico muoversi per identificare le migliori opportunità per beneficiarne. 

È altresì fondamentale conoscere la quantità di de minimis ancora disponibile in ogni momento e le scadenze per il rilascio di una nuova capacità (come si dice tecnicamente). Occorre prestare particolare attenzione a quelle opportunità presentate come "gratuite" dall'ente erogante, ma che consumano il de minimis aziendale con importi che spesso includono non solo il valore effettivo, ma anche l'utile dell'ente stesso. Nel caso di interesse, sono certamente da valutare ed accettare poiché non comportano un esborso materiale per il beneficiario. Tuttavia, è importante considerare che riducono la disponibilità di utilizzare altri benefici, magari più vantaggiosi ed interessanti. La stessa considerazione si applica a alcuni finanziamenti bancari o fiduciari.

 

Per fortuna, oggi non si verificano più casi in cui un contributo, dopo essere stato assegnato, non venga liquidato per mancanza di fondi, poiché gli stessi sono appositamente accantonati e ogni ente gestore è valutato sulla sua capacità di spendere correttamente gli importi che deve gestire. Tuttavia, l'azienda deve presentare la domanda per il beneficio nei tempi definiti dai singoli bandi, attendere l'approvazione, effettuare la spesa prevista e successivamente richiederne il rimborso parziale o portarlo in detrazione fiscale. 

Per questo auguriamo a tutti un prospero anno di contributi. Sulla nostra pagina dedicata potrete consultare le opportunità aperte o di prossima apertura che riteniamo piu interessanti

Vuoi sapere quanta capienza ha ancora  il tuo "de minimis"? Ti aiutamo noi

Prima di presentare una richiesta di finanziamento ti consigliamo di verificare la tua disponibilità secondo le regole del regime de minimis. È possibile che alcune attività di cui hai beneficiato (corsi di formazione, operazioni bancarie, partecipazione ad eventi istituzionali, ...) abbiano eroso la tua capienza. Chiedi agli esperti Actiongroup di calcolarlo gratuitamente compilando il modulo sottostante.

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